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Settanta cuori

  • Immagine del redattore: Andrea B.
    Andrea B.
  • 30 mag 2024
  • Tempo di lettura: 6 min



Settanta cuori: la Granfondo Colnago Cycling Festival della Garda Scott Matergia


L’aria è meno frizzante rispetto agli anni passati. C’è un clima mite la mattina di domenica 7

aprile a Desenzano. Eppure i 4000 partenti della Granfondo Colnago Cycling Festival sono

in fermento mentre attendono in griglia il via della gara, programmato per le 7:30.

Tra questi 4000 cuori ce ne sono 70 che battono un po’ più veloci. Non c’entrano i fattori

atmosferici, è l’emozione di essere a pochi minuti al via della gara con la “G” maiuscola. Per

i Garda Scott Matergia la Colnago significa solo una cosa: gara di casa.

Tra le divise bianco-ottanio che a macchia di leopardo colorano le griglie di partenza ci sono

tantissime storie diverse: dai nuovi arrivati desiderosi di continuare a fare bene dopo le

prime positive gare di stagione a chi è al debutto assoluto in una granfondo passando dai

tanti e le tante che rinnovano quest’anno la loro presenza a Desenzano con i colori della

Garda Scott Matergia.

Passano gli anni ma non cambia il rituale della partenza. Ci si inizia a muovere lentamente

in griglia, prima si spinge con piede a terra la bici poi all’altezza del ponte alla veneziana di

Piazza Malvezzi si aggancia il pedale e parte una velocissima corsa a perdifiato tra i

saliscendi della Valtenesi verso l’attacco delle prime salite sia del percorso medio, San

Michele, che del lungo, Navazzo.

Davanti è una bagarre tra chi partiva in seconda o terza griglia per recuperare il più

velocemente possibile le posizioni e andare a ricucire il distacco sul fuggitivo Mattia Gaffuri.

Non sarà così. L’atleta dello Swatt Club vince la Granfondo ma nei primi 10 troviamo

Christian Dallago (6°) e Andrea Bais (8°) che si giocano il terzo gradino del podio, andato a

Raffaello Bonusi (ASD Domain), assieme ad altri 4 atleti.

“Ogni anno si va sempre più forte”. È un leitmotiv che gira tra gli amatori ad ogni gara.

Sembra una frase fatta ma effettivamente è così. Se Dallago e Bais chiudono a 6’30” dal

vincitore con una media di 38,8 km/h sui 142 km e 2100 metri di dislivello del percorso

lungo, dietro Luca Lazzarini, Christian Vieder, Francesco Vigoreni, Raphael Tiziani, Alberto

Gavazzi, Filippo Calliari e Mirko Mauri, fanno gara insieme e chiudono tutti nei primi 30 con

una media di 37,7 km/h.

Ma torniamo ai primi chilometri di gara. Nel tratto vallonato tra Padenghe del Garda e

Cunettone è un continuo scatto per non rimanere al vento e cercare di guadagnare più

terreno possibile per affrontare al meglio le asperità di giornata. Tra i più attivi ci sono Carlo

Zubani e Stefan Fuchsberger, che spianano lo strappo del cimitero di Padenghe per andare

a recuperare i gruppi di testa. Carlo più avanti dovrà fermarsi, sul lungolago tra Toscolano e

Gargnano, insieme a Maria Elena Palmisano. È una giornata storta ma questa coppia ci ha

mostrato più volte in questi anni che dalle difficoltà si ritorna più forti.

Da Cunettone si sale velocemente verso Tormini. Davanti, inutile ripeterlo, il ritmo è

forsennato: il falsopiano, poco più di 3 km, viene passato via ai 40 km/h di media. Picchiata

su Salò e da lì la corsa si calma un poco. A Gardone 31 compagni di squadra imboccano il

percorso medio: per Carlotta Uber è l’inizio della cavalcata verso una bellissima vittoria

assoluta, la prima in maglia Garda Scott Matergia. I 110 km e 1500 metri di dislivello si


tingono di rosa per i colori della squadra grazie anche alle prestazioni di Debora Gamba (2°

di categoria), Elena Sorlini, Violetta Gensabella, Isabelle Bono, Giada Nicastro, Michela

Rossi e Marzia Scalvini.

Per i partecipanti che proseguono sul percorso lungo ci sono ancora una decina di

chilometri. Passano via in un batter d’occhio. A Gargnano i cambi delle biciclette suonano le

“scale di Beethoven” per segnalare l’inizio della prima erta: 7 km al 5,6% di pendenza media.

Chi si rialza un po’ per rifiatare e salire del proprio passo, e chi attacca la salita col coltello

tra i denti. Non esiste un modo giusto o sbagliato di approcciare i tornanti verso Navazzo,

esiste la voglia di sfidare sé stessi e divertirsi in questa domenica di passione.

Quando tra compagni di squadra ci si ritrova tra le bellissime gole della Valvestino c’è modo

di fare un veloce briefing sulla parte restante del percorso. La riunione dura poco, c’è da

attaccare subito la salita verso Capovalle, dove ad aspettare le maglie bianco-ottanio ci sono

il Presidente, Matteo Bordignon, e Davide Zanoni. “Bordi! Zano! Grazie!”. Una borraccia

fresca è quello che ci vuole prima di tuffarsi in discesa verso il Lago d’Idro. Non dev’essere

facile passare borracce quando così tanti tuoi tesserati passano in sequenza: tra la coppia

Girardi-Agosta, che passa dopo 2 ore e 3 minuti dalla partenza, ed Emanuele Traversari,

che passa 10 minuti dopo, ci sono in mezzo altri 20 Garda Scott Matergia.

Da Maurizio Beschi, alla sua prima granfondo a Mattia Ioli, sfortunato nell’incappare in

problemi meccanici, e poi Katia Mennea, 3° di categoria al traguardo. La scia bianco-ottanio

si ricompatta in Val Sabbia prima di ricongiungersi con coloro che avevano girato sul

percorso medio a Odolo. Anche lì è stato allestito un rifornimento volante con Dario

Montanari, Francesca Saottini, Maurizio Brunelli e Giacomo Bellicini, pronti anche a

spronare con gli ultimi incoraggiamenti prima del gran finale.

Sì perché terminata la salita delle Coste, sulla carta la più facile con i suoi 3,6 km e il 3,6% di

pendenza media ma in realtà giudice severa per chi ha osato troppo nella prima metà di

gara, la strada prima scende velocemente a Gavardo, poi s’increspa nuovamente in

Valtenesi. Per arrivare al traguardo di Desenzano bisogna trovare il gruppo giusto e

stringere i denti sui saliscendi che caratterizzano gli ultimi 30 km di gara. Eravamo partiti con

un’aria tiepida, adesso, complice anche la fatica e la lotta per risalire le ultime posizioni, fa

un caldo incredibile.

Il sole esalta i colori dei campi e lo sbrilluccichio delle gocce di sudore che calano sulla

fronte. Le ultime difficoltà sono puramente planimetriche come le curve secche di

Maguzzano che precedono Lido di Lonato. Lì, per chi cerca il risultato è il momento di

attaccare o di aspettare sornioni la volata stando sulle ruote degli altri; per chi si sta godendo

questa giornata di sport è il momento più dolce, quello in cui la strada smette definitivamente

di salire e inizia lentamente a scendere verso l’arrivo.

Il pubblico all’arrivo non manca, così come i fotografi e le immancabili medaglie di finisher.

La macchia bianco-ottanio torna a confondersi con il resto del gruppo, le famiglie dei

partecipanti a bordo strada e i turisti. All’Hotel Europa si sono riuniti molti dei Garda Scott

Matergia. C’è Daniel Benedetti che ironicamente fa il punto della sua corsa - “Sono arrivato

in cima a San Michele e ce n’erano ancora 50 davanti!” - assieme ad un sorridente Samuele

Chiappa, contento per il suo 16° posto nella mediofondo dopo un’edizione 2023 sfortunata.


Ad un certo punto si sente “Pasta?”. Un gruppettino si avvia verso il pasta party nel centro di

Desenzano. Altri tornano alle loro auto o fanno una pedalata di defaticamento verso casa.

Una vittoria assoluta, sei podi di categoria, settanta cuori che hanno battuto allo stesso

ritmo: quello di una passione comune per le due ruote nel segno del sorriso. La gara di casa

è finita ma c’è già voglia di riattaccare il pettorale. Manca poco, sarà un’altra domenica da

cuore e gambe.

Granfondo

6. Christian Dallago (2. Jun)

8. Andrea Bais (2. Sen2)

11. Luca Lazzarini (3. Jun)

13. Christian Vieder (10. Sen1)

20. Francesco Vigoreni (7. Sen2)

24. Raphael Tiziani (8. Sen1)

25. Alberto Gavazzi (7. Sen1)

26. Filippo Calliari (11. Sen1)

28. Mirko Mauri (5. Jun)

111. Dennis Porcelli (19. Vet1)

118. Luca Agosta (17. Vet1)

126. Enrico Girardi (35. Sen1)

127. Gregorio Paganelli (12. Gen1)

177. Stefan Fuchsberger (41. Sen1)

179. Mauro Rossini (26. Vet1)

189. Danilo Vitetta (44. Sen1)

190. Samuel Pedersoli (51. Sen1)

204. Christian Medeghini (31. Vet1)

223. Matteo Pradelli (49. Sen2)

295. Maurizio Beschi (72. Sen1)

297. Luca Dossena (62. Vet1)

299. Massimiliano Zobbi (53. Vet1)

323. Katia Mennea (3. DB)

381. Emanuele Traversari (43. Vet2)

388. Danilo Piana (72. Vet1)

389. Maurizio Messina (41. Gen1)

391. Simona Svaicari (1. DA)

392. Marco Mangialardo (34. Vet2)

457. Andrea Dell’Aglio (94. Sen2)

513. Ivan Carminati (35. Gen2)

678. Fabio Fornaroli (87. Vet2)

807. Cafarelli Donato (76. Jun)

894. Stefano Alborghetti (103. Gen2)

1037. Andrea Migliasso (158. Gen1)

1076. Danilo Siciliano (126. Vet2)

1106. Paolo Cappelli (139. Sen2)

1589. Maria Elena Palmisano (20. DA)

DNF. Mattia Ioli (Jun)


Mediofondo

16. Samuele Chiappa (6. Jun)

44. Marco Biella (4. Vet2)

71. Daniel Benedetti (21. Jun)

94. Alessandro Rigatti (13. Vet1)

99. Daniele Lozio (27. Sen1)

121. Carlotta Uber (1. ASS Donne)

180. Cristian Moioli (11. Gen1)

188. Emmanuele Gabana (42. Sen1)

223. Diego Caviglia (43. Sen2)

285. Gaetano Risicato (31. Vet1)

401. Andrea Baroetto (65. Sen2)

429. Simone Gorla (51. Vet1)

431. Alberto Montini (42. Gen1)

443. Domenico Rizzo (69. Sen2)

480. Adelino Di Luca (53. Vet2)

481. Mirko Ghilardi (58. Vet1)

504. Debora Gamba (2. DC)

506. Luciano Acerbis (64. Gen2)

551. Andrea Miano (85. Sen1)

561. Pietro Tartaglione (88. Sen1)

566. Fabio Colombo (53. Gen1)

596. Marco Montini (63. Vet2)

820. Elena Sorlini (18. DA)

930. Violetta Gensabella (21. DA)

1006. Isabelle Bono (14. DB)

1012. Giada Nicastro (10. DC)

1013. Gianluca Tumiati (118. Gen1)

1015. Claudio Barbicinti (105. Sga)

1298. Antonino Celona (136. Vet2)

1315. Michela Rossi (40. DC)

?. Marzia Scalvini (? DA)

DNF. Carlo Zubani (Vet2)

 
 
 

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