Oltre i numeri
- Andrea B.
- 30 mag 2024
- Tempo di lettura: 4 min
La partenza presto, alle 7.00 di mattina. I chilometri sul menù: 89, 128 e 162, ideali per tutti i
gusti e tutte le gambe. I partenti, 2300, incolonnati lunga tutta via Marzabotto. “Ma quanti
siamo?” ci chiediamo con Antonino Celona in griglia. Siamo quasi alla curva di via Pinetti, a
360 metri dalla linea di partenza, davanti a noi almeno 1800 ciclisti e cicliste.
Questi sono alcuni dei numeri della Granfondo BGY Airport di Bergamo, gara giunta alla sua
26° edizione e che quest’anno vede al via 33 atleti ed atlete della Garda Scott Matergia.
Pronti, via, il gruppo esce in poco più di 10 minuti dalla città. La media? 40 km/h davanti,
dove si lotta per scappare verso la vittoria nei tre percorsi. A centro gruppo si va un po’ più
lentamente, intorno ai 38 km/h, e all’imbocco del primo strappo, il Colle Dei Pasta, il cambio
di alcuni atleti decide di non collaborare, costringendo tanti a dover mettere piede a terra.
Tra loro c’è Matteo Pradelli. Ci incrociamo mentre manovra con la sua catena, lo rivedrò
passare a velocità doppia sul Selvino diversi km dopo.
Proprio sul Selvino, la terza salita di giornata, Filippo Calliari all’inizio perde le ruote dei
migliori, dopo aver già provato un attacco sulla salita precedente del Colle Gallo, ma non si
scompone e dopo la discesa ci riprova. Vanno via in 2, lui e Filippo Bianchi (Oop! Sport &
Fitness). Il gruppo non riuscirà più a riprenderli, rimanendo a quasi due minuti e mezzo di
distacco. Alla fine è volata e Filippo vince la Mediofondo. Nel giorno della vittoria dopo 11
anni di gare quello che colpisce è il messaggio che affida ai social: “Il momento più esaltante
non è stato tagliare il traguardo da vincitore ma quando ho deciso di attaccare”.
Quelli di domenica 5 maggio sono 128 km di velluto color ottanio per la squadra. Nella prova
femminile arriva una splendida doppietta. Carlotta Uber completa una super settimana -
vittoria cronoscalata Colle Gallo, 2° alla GF Why Sport Valdagno e 2° alla GF Avesani -
vincendo la Mediofondo in 3 ore e 49 minuti. Alle sue spalle arriva, in solitaria, la “padrona di
casa” Katia Mennea. La foto delle nostre due atlete abbracciate sul podio avrà sicuramente
un posto speciale nella memorabilia della squadra.
In realtà, vengo a sapere del secondo posto assoluto di Katia solo una volta tornato a casa.
Quando ci salutiamo al parcheggio - finita la gara - l’argomento “risultato” non rientra nella
nostra chiacchierata. La testa è già proiettata ad una pedalata in compagnia. Condividiamo
le sensazioni provate attraversando l’Orrido della Val Taleggio e Katia mi spiega quanto
bello sia allenarsi su quelle strade, dove i motori delle automobili sono un lontano ricordo. Ci
salutiamo dicendo che bisognerebbe organizzare una pedalata in Valsecca tutti insieme. Mi
sembra sia il modo migliore per festeggiare.
In Valsecca hanno girato gli atleti impegnati nel percorso lungo di 162 km. Tra di loro, in
testa alla gara, Alberto Gavazzi, Raphael Tiziani, Christian Dallago e Francesco Vigoreni
sembrano un corpo unico. La loro sincronia non li porta a centrare il bersaglio grosso, ma
colora di ottanio la classifica generale. Arrivano rispettivamente nono, decimo, undicesimo e
dodicesimo; con Andrea Bais (6°) e Luca Lazzarini (18°) a completare una top 20 marchiata
Garda Scott Matergia.
All’arrivo tra i più sorridenti c’è Luciano Acerbis. È la sua 26° partecipazione a questa gara.
Esatto, Luciano non si è mai perso un’edizione della GF BGY, o GF Gimondi, come veniva
chiamata fino a pochi anni fa. Il suo nome, per questo motivo, campeggiava in una pagina
speciale del libro gara con quello degli altri 17 “puntuali”, questo il nome dato ai fedelissimi
della manifestazione.
A confermarmi che i numeri restano tali e che sono le emozioni a dare la misura di una bella
gara (o meno) è il suo volto mentre chiacchiera dopo la linea del traguardo con i compagni di
squadra Ivan Carminati, Domenico Rizzo, Fabio Fornaroli oltre a Mirko Ghilardi e Riccardo
Acerbis, arrivati per portare tifo e supporto. Si scherza sulle dinamiche di gara mie e loro, si
disamina la difficoltà planimetrica della discesa da Bura verso Sedrina e già si ragiona sulle
prossime gare.
Bisognerà guardare di nuovo l’orario di partenza e di ingresso in griglia, il numero di
pettorale, i chilometri da percorrere, i grammi di maltodestrine da mettere in borraccia, i watt
da tenere sulle salite e via dicendo. Poi una volta agganciato il pedale si inizieranno a
contare i sorrisi come quelli di Luciano, le volte in cui i muscoli saranno tesi per attaccare
come Filippo, le volte in cui si supera il proprio limite come Carlotta e le amicizie fatte lungo il
percorso come il “Conte” Samuele Chiappa insegna. Perché sono quelle le “cifre” che
rimangono.
Percorso lungo
6. Andrea Bais (4. M2)
9. Alberto Gavazzi (3. M1)
10. Raphael Tiziani (4. M1)
11. Christian Dallago (1. ELMT)
12. Francesco Vigoreni (6. M2)
18. Luca Lazzarini (4. ELMT)
66. Stefan Fuchsberger (16. M1)
78. Christian Medeghini (10. M3)
92. Mauro Rossini (12. M3)
134. Danilo Piana (17. M3)
178. Maurizio Messina (21. M5)
Percorso medio
1. Filippo Calliari (1. M1)
9. Mirko Mauri (4. ELMT)
26. Marco Biella (1. M4)
53. Paolo Minuzzo (10. M2)
57. Samuele Chiappa (18. ELMT)
72. Carlotta Uber (1. EWS, 1 ASS)
136. Ivan Carminati (7. M6)
143. Fabio Fornaroli (11. M4)
144. Katia Mennea (1. W4, 2 ASS)
146. Matteo Pradelli (26. M2)
166. Luciano Acerbis (12. M6)
175. Andrea Miano (34. M1)
245. Donato Cafarelli (64. ELMT)
260. Domenico Rizzo (48. M2)
358. Fabio Colombo (32. M5)
Percorso corto
24. Alessandro Rigatti (5. M3)
29. Daniele Lozio (11. M1)
40. Dennis Porcelli (6. M3)
66. Michael Bonzi Vicentini (19. M1)
68. Cristian Moioli (7. M5)
185. Debora Gamba (2. W5)
480. Antonino Celona (39. M4)

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