MARCO PENNA: “Iron Pen: il nostro Uomo d’acciaio”
- Andrea B.

- 12 feb 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Ciao Marco, benvenuto e grazie per il tuo tempo.
Ciao ragazzi, grazie a voi!
Parlaci di te: di cosa ti occupi nella vita di tutti i giorni? Sei sposato, hai figli?
Ho due figli e nessuno dei due fa sport. Sono sposato e ho una moglie santa che mi lascia il tempo che voglio per allenarmi. Lavoro al termoutilizzatore di Brescia e sono seduto alla mia scrivania per 8 ore al giorno!
Come ti sei avvicinato alla bici e come sei entrato a far parte del “team”?
Vent'anni fa ho acquistato una mountain bike per provare a fare la Maddalena e da quel momento in poi è stata una malattia: mountain bike, bici da corsa, bici da crono, fino ad arrivare al Triathlon. Diciamo che con alcuni membri della squadra come Bordi, Francy e Dario ci si conosce da anni. Con loro, infatti, siamo già stati compagni prima di questa avventura e ci siamo ritrovati ora, sempre accomunati dalla voglia di pedalare insieme e divertirsi senza troppo agonismo.
Che ambiente hai trovato e come sono i tuoi compagni?
L’ambiente è festoso e allegro e, anche se tutte le volte che si esce ci si tira il collo, c’è sempre il tempo per un buon caffè e una risata in compagnia. I miei compagni sono persone normali che non “se la tirano” più di tanto e, soprattutto, non c’è il classico casinista di turno che rovina gli equilibri.
Tutto questo fa sì che il nostro sia un bellissimo gruppo dove tutti vivono serenamente.
Che ciclista sei? Quali sono le tue caratteristiche?
Mi piace mangiare e mi piace pedalare! Adoro la salita e, anche se la soffro tantissimo, non smetterò mai di mettermi alla prova quando la strada “tira all’insù”.

Dove ti senti più forte e dove pensi di dover migliorare?
Sicuramente mi sento un po’ più forte in pianura o sui saliscendi. Dovrei invece migliorare notevolmente in salita, ma credo che ormai l’età non sia più dalla mia! (mai dire mai! ndr)
Due pregi e due difetti giù dalla bicicletta?
Sono una persona puntigliosa. Il pregio, si potrebbe dire che sono altruista: se vedo qualcuno in difficoltà mi prodigo per aiutarlo. In quanto ai difetti, a volte la mia testardaggine mi porta ad essere un po' scontroso. Sono uno zuccone e mi piace molto uscire da solo!
Di te in squadra si dice che di testa sei fortissimo, che non molli mai e che sei indistruttibile! Cosa ne pensi?
Dico che è la verità altrimenti non avrei portato a termine i due Iron Man che ho fatto.
Cosa fai nella stagione in cui non ci sono gare, come ti prepari in inverno?
Faccio la stessa cosa come se fossi in stagione: si esce senza andare a tutta. Però si esce ci si allena come con il caldo!
Com'è andata la scorsa stagione? Puoi ritenerti soddisfatto?
Non molto perché avevo un obiettivo in mente ed è andato male. Sto parlando del Brixia Stone Man a Brescia dove, in seguito ad alcune coincidenze sfortunate, ho dovuto ritirarmi a 6 km dalla fine.
L'altro aspetto negativo è che non sono riuscito a fare nemmeno una Granfondo col gruppo perché avevo in testa solo questo obiettivo e non ho dato importanza alle altre cose!
(Tranquillo Marco, c'è tempo per recuperare!! ndr)
Cosa ti aspetti dalla stagione che verrà?
Vorrei essere un po’ più libero con la testa e divertirmi un po' di più anche col gruppo degli stradisti, non solo con i ragazzi del triathlon.
Qual è il tuo motto dici qualcosa che ci aiuti a comprendere il tuo modo di intendere lo sport e la vita?
Il mio motto è non mollare mai e penso che per ogni problema ci sia sempre una soluzione!
Grazie mille Marco! A breve potrai leggere la tua intervista sul sito! Buona fortuna per la il 2020!
Grazie a voi per la bella opportunità!
Francesca Saottini






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